"non siete stato voi"

Caparezza Live Report

Venerdì 29 Giugno - Sherwood Festival 2012

6 Luglio 2012

Live Report: Caparezza

"Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere la verità perché sono il tuo eretico, io sono il tuo sogno eretico,  ammettilo sono il tuo sogno eretico".
Parte molto carico e saltellante il concerto del cantautore pugliese, con "Il sogno eretico", canzone tratta dall'ultimo album. Ovviamente Capa non delude e ci regala un live pieno di spunti divertenti che vanno oltre l'esecuzione dal vivo delle canzoni, ma che offre anche momenti di teatro, introducendo ogni singolo pezzo con delle scenette ben pensate e costruite, spesso al confine tra comicità e non-sense. Caparezza in questa parte dell'Eretico Tour (L'Estinzione) deve decidere se morire nel finale o se fare "abiura" ma questo lo scopriremo solo tra due ore circa di musica e spettacolo. Alla scenografia vista anche nel live di marzo al Rivolta si aggiungono degli effetti visuali che risultano particolarmente godibili, con un led-wall piazzato a centro palco che dalle fiamme iniziali proietta via via visioni sempre suggestive e azzeccate col tema dei singoli brani (su tutte: i titoli di film storpiati sul brano "Kevin Spacey" e l'esilarante storia dei "The Rezzas" che precede il brano "La rivoluzione del sessintutto"). Scaletta completamente rinnovata, "Non mettere le mani in tasca" è il secondo brano, una chicca che non sempre si riesce ad ascoltare live. La folla, che abbraccia più generazioni, ha risposto in gran numero alla chiamata di quella che sarà una delle ultime occasioni per vedere Caparezza dal vivo prima della pausa con conseguente stesura di un nuovo album. Tutti si stanno divertendo, soprattutto i più grandi, magari i genitori che hanno accompagnato i propri figli, nei momenti di teatro, dove Capa si traveste nei modi più impensabili, mentre le prime file saltano e ballano di continuo, là dove si concentrano i fan più giovani e più accaniti. Dopo brani significativi quali "Il dito medio di Galileo" o "La grande opera", di certo non era prevedibile quel che sarebbe accaduto a metà concerto: "Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell'ingiuria, l'agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della mia capigliatura". Sto parlando de "La fitta sassaiola dell'ingiuria", brano tratto dal suo primo lavoro come Caparezza. Son passati 12 anni e già al tempo Sherwood aveva scommesso sulle doti di Michele Salvemini, ospitandolo non molto tempo dopo (ancora così poco conosciuto) sul palco del festival. Solo i migliori fan potevano ricordarla, infatti sulle prime note parte l'applauso del pubblico degli "affezionati". Concerto che scorre molto veloce e che fa divertire tutti, ma la vera esplosione del pubblico la si ha quando Capa ci invita ad andare a "ballare in puglia", canzone molto apprezzata risalente all'album del 2008 "Le dimensioni del mio caos" e che ha avuto un grosso successo a livello nazionale su di un pubblico piuttosto trasversale. Siamo quasi alla fine e tutti aspettano di sapere quel che sarà del nostro amico; l'ultimo brano è "Abiura di me", l'eretico fa abiura ma verrà bruciato a fine tour (come ci ha anticipato Capa nell'intervista rilasciata per la web-tv), e poi si vedrà, ci dovremo aspettare (a detta sua) qualcosa di rivoluzionario per il prossimo disco, e questo lascia sperare in meglio da parte di un rapper che non è solo un rapper, di un artista completo che attraverso la fusione di stili, le innumerevoli e varie collaborazioni, il sapersi reinventare continuamente ha segnato gli ultimi 10 anni di musica in Italia e che anche a Sherwood (e non poteva essere altrimenti) ha offerto uno dei migliori live visti fin'ora in quest'edizione del festival.

 
 

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