"...dopo l'università?"

Edo Live Report

Giovedì 28 Giugno - Sherwood Festival 2012

27 Giugno 2012
 - Momo

Live Report: Edo

Edo parte da Padova per andare a Milano. Edo parte da Milano per tornare a Padova. Una lunga sequenza di autostrade e treni, compreso il treno della musica che lo spinge a migrare per trovare spunti, sfoghi, agganci, mentre si sgancia da quella definizione di "cantautore" che gli va stretta come un paio di jeans comprati prima dei 25 anni.
Io non ho mai visto Lost ma in quello che canta Edo mi ci trovo, a cominciare da quando inizia il check con "L'Armando" del mai abbastanza celebrato, forse perché ancora vivo, Enzo Jannacci.

Fa caldo a Sherwood, e si sta per onorare il rituale di una semifinale che ancora non sappiamo che vinceremo. VincerEdo. Edo che sa che dovrà suonare ma non sa ancora quante persone ci saranno a vederlo, e da che ora, visto che l'ora del suo set sarebbe potuta essere morsicata dalla parte del pubblico dei rigori.
La mela però si sbuccia correttamente, simmetrica e l'atmosfera è rilassata. Edo e i due soci a chitarra elettrica e batteria si stanno preparando con molta calma mentre il pubblico calcistico inizia ad andarsene.

"Naso a tramezzino", storia di una qualunque pesca a strascico su Facebook ambientata nella città di Padova, è una bella conferma. "Nemo propheta in patria" in questa serata non funziona, come non funziona l'usuale essere restii ad avvicinarsi al palco del pubblico: tutti si avvicinano, molti cantano, i neofiti incuriositi iniziano a divertirsi dopo trenta secondi ed i fedelissimi se ne compiacciono, come a dire "io c'ero". O forse "Edo c'è". Perché Edo racconta di come vedere Lost per avere il coraggio di provarci. Perché c'è un "Frullatore d'acqua dolce" di memoria Albanese, o d'Albanese memoria, fate voi.

C'è ironia, quella vera. C'è partecipazione del pubblico. C'è un adeguato supporto sonoro, con un palco che Edo stesso fatica a misurare perché abituato a suonare in spazi angusti.

C'è spazio per i racconti curiosi di un batterista collassato per un mix non letale di mezzo kg di "ciuccetti" dello stand per il primo anno antistante al palco, ironia della sua sorte, dopo una serata impegnativa e c'è spazio per la tensione, palpabile, di operai della musica che ci stanno credendo.

Ma c'è il pubblico che canta, sostiene i cori, sorride e batte le mani con il cuore, non sempre estensione degli arti per gli spettatori di un live, a maggior ragione quando il live non è di un artista così famoso da meritare un'accoglienza "a scatola chiusa".
Premiata la band, premiato il pubblico, premiato Edo con il suo primo stage diving dal palco.

Una serata che vince, non solo per il calcio.

Setlist:
Sommelier
Inzagol
Bustine di tè
Gabbiano Veneziano
Naso a tramezzino
Coinquilino Fernando
Super-noi
Gravidanze catanesi
John Colombo
Vedere Lost
Dopo l'Università?
Frullatore d'acqua dolce

 
 

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