Dall'antologia di racconti a scopo di beneficenza scritti per il libro "Storie" a cura di Nadine Gordimer

ReadBabyRead #82 del 19 luglio 2012

Hanif Kureishi: "Un incontro finalmente"

19 Luglio 2012


Hanif Kureishi



Un incontro finalmente


per info su Franco Ventimiglia e Claudio Tesser:



www.letturaealtricrimini.it



Legge: Franco Ventimiglia


Questo racconto è tratto dal libro Storie a cura di Nadine Gordimer.
L’idea di un’antologia di racconti a scopo di beneficenza è nata da una brillante intuizione di Nadine Gordimer che ammirando le iniziative analoghe portate avanti da alcuni importanti esponenti del mondo della musica, ha deciso di chiedere un racconto ad alcuni autori da lei particolarmente amati. Il risultato è straordinario: raramente un gruppo così variegato di illustri scrittori da tutto il mondo è stato pubblicato nella stessa antologia. Le storie catturano una gamma mirabolante di emozioni e situazioni dell’universo umano: la tragedia, la commedia, la fantasia, la satira, il sesso, la guerra e il dramma in continenti e culture fra loro molto diversi.


Kureishi: il blocco dello scrittore

Puoi volere il controllo che la scrittura ti offre, ma può essere un’onnipotenza inebriante e disturbante. Nel mondo dell’immaginazione puoi tenere in vita certe persone e distruggere o abbassare di grado altre. Le persone possono essere trasformate in figure comiche, tragiche o insignificanti. Sono i protagonisti delle loro vite, e tu puoi renderli delle comparse. Puoi fare di te stesso un eroe, o un pazzo, o tutt’e due. L’arte può diventare vendetta, oltre che riparazione. Il che può essere un’immensa fonte di energia. Tuttavia i desideri e le voglie scatenati dalla libera immaginazione possono rendere lo scrittore timoroso e colpevole. Ci sono cose che preferiresti non sapere di pensare. Allo stesso tempo riconosci che questi pensieri sono importanti, e che non puoi andare avanti senza averli espressi. Scrivere, quindi, può assumere il senso di un’infedeltà o di un tradimento, dal momento che la penna rivela segreti che è pericoloso divulgare. Il problema con le esplorazioni o gli esperimenti non è che potresti non trovare nulla, ma che potresti trovare troppo, e troppo cambierebbe. In queste circostanze potrebbe essere più facile non scrivere nulla, o incappare in un blocco. Se siamo creature che hanno bisogno di immaginare e amano farlo, allora la domanda da fare deve essere come, perché e quando questo smette di accadere. Perché l’immaginazione è così terrificante che dobbiamo censurarla? Cosa possiamo immaginare che sia, per così dire, inimmaginabile? Un blocco protegge tutto; controlla le cose importanti, e c’è un motivo. Un blocco può funzionare come funziona la depressione, come un modo per tenere l’inaccettabile a distanza, anche mentre ti ricorda continuamente di essere lì.

Hanif Kureishi, Da dove vengono le storie?
Riflessioni sulla scrittura (Bompiani, Milano 1999)


Le Musiche, scelte da Claudio Tesser

Grace Jones, I've seen that face before (Piazzolla/Reynold/Wilkey)
Portished, Magic Doors (Balrow/Gibbons/Baggot)

 
 

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una foto di Hanif Kureishi

 
 

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