Un racconto di violenza e innocenza dalle strade polverose dell'America

American Dust - Richard Brautigan

Isbn, 2012

6 Maggio 2012

Nel 1982, quando scrisse American Dust (So the wind won’t blow it all away), il suo ultimo libro, Richard Brautigan era per molti un ex-talento della letteratura nordamericana: il suo capolavoro, Pesca alla trota in America, risaliva a ormai 15 anni prima, e l’alcolsimo e la depressione avevano ormai da tempo minato il fragile equilibrio di questo scrittore originalissimo, spesso catalogato come hippy o beat ma in realtà assolutamente inclassificabile: un vero genio naïf sbocciato chissà come dal cuore del Paese.

É per questo che il romanzo, oggi ripubblicato da Isbn nella collana Reprints, ha qualcosa di miracoloso: è miracolosa la mescolanza di tono leggero ed elegiaco, e l’urgenza di tenere insieme queste schegge di passato quando ormai anche il presente è scardinato, “prima che il vento si porti via tutto”.

American Dust mescola continuamente i piani temporali, seguendo il vagabondare dei ricordi della voce narrante mentre mette insieme i frammenti di un episodio traumatico e fondamentale accaduto nel 1948, quando egli aveva tredici anni e viveva nell’Oregon, sotto i cieli sterminati e piovosi del Nord-Ovest. Tramite la storia del bambino che, sparando alle mele in un campo con un fucile calibro .22, uccide accidentalmente l’amico che era con lui, pare parzialmente autobiografica, Brautigan porta alla luce i fantasmi personali che lo attanagliavano negli ultimi anni e quelli collettivi di un’America sempre in guerra con gli altri e con se stessa, eppure paradossalmente struggente ed indifesa come un bambino con un fucile in mano.

Un libro (ed una traduzione, di Enrico Monti) consigliatissimo a tutti.

 
 

TITOLO: American Dust

AUTORE: Richard Brautigan

EDITORE: Isbn

COLLANA: Reprints

ANNO: 2012

PAGINE: 128

PREZZO: 10 €

 
 
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