Intervista a Luca Gemma

Luca Gemma torna "Supernaturale"

14 Aprile 2012

Il disco nuovo dell’ex Rossomaltese Luca Gemma lo porta al quarto episodio della sua vita solista. La sua crescita musicale è pregna di raffinatezza fondamentalmente pop cantautorale nella scrittura e nel canto e mi appare ben aggrappata ai giorni attuali, in quanto i suoni appaiono moderni e freschi. La natura come armoniosità e senso del mutamento, guida l’ispirazione di tutto il disco intitolato non a caso “Supernaturale” e uscito quest’anno per Novunque e Adesiva Discografica.

"Supernaturale" è il tuo quarto album, ma come ti sei avvicinato alla musica? Qual è il tuo primo ricordo?

Ho iniziato a prendere lezioni di chitarra verso i dieci anni, insieme a mia sorella, quando abitavo a Ivrea. Subito dopo sono andato a vivere a Karlsruhe, in Germania, e lì, in classe con me, c'erano alcuni miei compagni che avevano in casa strumenti musicali dei fratelli più grandi. Così abbiamo iniziato a vederci per provare a suonare qualcosa. E pian piano a scrivere qualche pezzo. Poi mi sono fatto regalare una dodici corde che ho ancora.

Com'è cambiato il tuo modo di scrivere per questi quattro album solisti, quindi dal 2003 a questa parte?

A parte il fatto che con il passare del tempo si cambia per forza di cose, penso di capire sempre meglio come scrivere per Luca cantante. Più conosco la mia voce, più divento selettivo sulla scrittura delle canzoni. E sto imparando a lavorare di sottrazione per cui, se un brano è buono, deve stare in piedi con poco. Ma credo sia giusto scoprirmi fino a rimanere nudo e crudo. Dalla musica mi aspetto che restituisca quanta più verità possibile.

Questo è quello che provi adesso, ma andando un po’ indietro nel tempo, cosa ti è rimasto dei Rossomaltese rispetto al tuo approccio alla musica?

Dall'esperienza dei Rossomaltese ho imparato tantissimo da ogni punto di vista e quindi mi riferisco anche all’apporto di  tutti i musicisti che ne hanno fatto parte. Soprattutto, comunque, se dovessi specificare: una certa disciplina che nella musica è necessaria e che per natura non mi apparteneva molto.

Da quale canzone inizia la composizione di "Supernaturale"?

“Blu elettrico” è il primo pezzo che a un certo punto si è rapidamente completato, quasi l'avesse fatto da solo. Ho avuto la netta sensazione di essere solo il mezzo per farlo uscire.

“Blu elettrico” <<E puoi essere il cantante degli Stones/ e puoi essere il fratello dei Ramones/ O alla fine far l’autista a Marvin Gaye/ Ma il mondo è come vuoi per un attimo/ Il mondo è come vuoi è una nota blu.>>

Mentre componi che canzoni di altri ritornano in superficie?

Non ti so rispondere in modo preciso, perché ho ascoltato e ascolto tantissime cose che vanno dal soul a Stones e Beatles, dai Talking Heads alla canzone d'autore italiana. Ultimamente Fink, Bon Iver e The Black Keys sono tra i miei preferiti. Oggi, in particolare, se volessi catturare il momento sto ascoltando Michael Kiwanuka.

Tutte le canzoni sono state composte lo stesso periodo o appartengo a diversi momenti temporali?

Sono state scritte tutte velocemente nella primavera del 2011 tranne “Canzone al buio” che avevo già da un po' e della quale ho ritoccato il testo.

Tutte le canzoni hanno una luce soffusa e bassa. Da cosa eri circondato mentre componevi? Qual era il tuo immaginario?

Sarà che ho lavorato spesso di mattina molto presto, mentre intorno tutti dormivano. Ma secondo me ci sono tre o quattro canzoni, soprattutto “L'alba” e “Natura”, che hanno addosso un bel raggio di sole mattutino.

“L’alba” << Che ci faccio qui su un albero?/ Mentre il giorno nasce/ Ho un ukulele in mano e dondolo>>

“Natura” << La natura è come noi/ Non pretende giuramento né fede/ La natura è come noi/ Crede solo nelle cose che vede e poi/ Che buon odore ha la tua bellezza/ La meraviglia il vento in faccia/ Tu non cercare nessuna traccia/ Di questo mondo nuda sotto gli alberi>>

Dove e come è stato registrato il disco?

La prima parte in casa mia da solo. Poi ho iniziato a lavorare con Paolo Iafelice, che è il produttore artistico del disco, nel suo studio, sempre a Milano. Lì sono venuti anche i musicisti ospiti di Supernaturale.

In effetti sono intervenuti un bel po’ di musicisti. Ce li ricordi?

Nik Taccori alla batteria e Andrea Viti al basso i più presenti. Poi Pasquale De Fina, Patrizia Laquidara, Vittorio Cosma, Roberto Romano, Mattia Boschi e Gaetano Cappa.

Con quante varianti stai presentando il disco dal vivo?

In trio elettrico con Nik Taccori alla batteria e Andrea Viti al basso, oppure da solo in versione acustica.

Per chi è uscito il disco e come verrà distribuito?

Il disco è una coproduzione tra due etichette indipendenti di Milano, Adesiva Discografica e Novunque, ed è distribuito nei negozi dalla Self.

Con qual gruppo ti piacerebbe condividere un tour?

Con Paul Weller. Sarebbe come andare in giro con un'enciclopedia vivente.

Per avere il disco cosa bisogna fare?

Comprarlo direi. Nei negozi ancora aperti, su Itunes, ordinandolo su Amazon e altri siti analoghi o venendo ai miei concerti. Intanto su Spotify lo si può ascoltare per intero.

“Soprannaturale” <<Tu non sei normale/ dico meno male/ tu sei soprannaturale/ Non odi mai non temi la pazzia/ Non odi mai dai tutto quel che puoi/ Sorridi e te ne vai avvolta in una scia voli via>>

lucagemma.it

 
 
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