Comprati un mazzo di fiori, che poi ti do i soldi.

Video-intervista a Dente e Live Report

New Age Club, 9 Marzo 2012

11 Marzo 2012

Live Report

Un giorno qualunque di una settimana orribile inizia per: una sveglia che suona sempre troppo presto, gli occhi che si spalancano in ritardo, il loro progressivo stropicciamento, un caffè dopo l’altro, il telefono che muore, il giornale che sporca le dita, uno dei tuoi ex che si prende la briga di farti sapere che sei na stronza, i tuoi amici che scompaiono, la multa tronfia svolazzante sul parabrezza, un’improvvisa fame che non si sazia mai. Il giorno qualunque di una settimana orribile continua con un doveroso colpo di sonno davanti a qualcuno che ti sta parlando di trattative commerciali, e poi finisce. Come le canzoni, a differenza delle storie d’amore. No?

Molteplici sono i risultati di una vita in costante pastrocchio. Ci si sente in dovere d’innamorarsi di continuo, si perdono i buoni sconto, e si perde sovente anche la strada. Ma non in modo figurativo, proprio in quello in cui si allunga di due o forse dieci chilometri e ci si ritrova a Conscio. Vita vera e scherzi del destino. E poi, in un giorno qualunque di una settimana ingrata non c’è spazio per l’amore. Ce ne siamo dimenticati tutti, perciò si fa un sacco di strada, e si va ad ascoltare personaggi come Dente.

In via Tintoretto ci si arriva confusi ma spaccando il secondo. Incredibile, davvero. Carissimo Giuseppe: ce l’abbiamo fatta. Scuoti quel ciuffo, usa la tua bellissima “r” tra una parola e l’altra, e tieni le luci basse che altrimenti oltre alle tue si vedono anche le nostre di occhiaie, e rischiamo di guastare la magia.

Nome d’arte sostitutivo di Giuseppe Peveri, altro sopravvissuto di quell’invenzione formidabile che è il DAMS, magazziniere e chitarrista negli esordi, piccolo ordinario poeta intrattenitore di donzelle negli anni successivi, per sua ammissione quando lui si alza la mattina gli vengono già subito delle buone idee, come Io Tra Di Noi, (Ghost Records/Venus, 2011) per citarne una. Solista dal 2006, o forse da sempre, regala alle guance arrossate Anice in Bocca (Jestrai), poco meno di un anno a seguito quel piccolo gioiellino che è Non C’è Due Senza Te (Ghost Records/Venus), facendoci scuotere culetti e immaginari. Il nostro San Valentino del 2009 si è colorato di L’Amore Non E’ Bello (Jestrai), e di lì è cambiato tutto. L’amore, questa sconosciuta bestia, che sa essere sublime libertà e capace negazione della decenza tra esseri umani. E la conseguenza diretta è che ci si sveglia a mezzogiorno, abbracciati e accartocciati, e ci si canta Buon Appetito, amore mio.

E dal piccolo palco del New Age sembra d’assistere all’improvvisazione comica di un innamorato, lo si vede muoversi in un agile ingombro di idee, lo salva solo la devozione del suo pubblico. Scherza Giuseppe, sorride alle ragazze, raccoglie il bigliettino di una tra loro nella folla, se ne occupa con cura e lo ripone in angolo del palco. Ascoltatore attento e cantastorie, tutte le storie, che facciano ridacchiare o innervosire.

La penna di Dente si muove solo tra le smanie del sovra menzionato sentimento, scrive solo d’amore. Cosa rischiosa dato che se n’è parlato in tutti i formati e le ricette, ne cantano da tempi immemori e ne insegnano addirittura, esistono persino i manuali. Pensa un pò. Ma lui riesce, la scorsa notte ha convinto gli scettici, facendo ridere le orecchie e cullare le bocche, ci ha spaccato i cuori, ha regalato cibo alle incertezze. Ed è bastata solo una chitarra, la sua giacca marrone e qualche richiesta specifica ai presenti, prima su tutte d’evitar di ballare a tempo che gli par maleducato e irrispettoso del ritmo.

Che forse la chiave sta tutta nell’impaccio e nell’imperfezione, in richieste esplicite e in suggerimenti insoliti ma quantomeno onesti, comprati un mazzo di fiori che poi ti do i soldi.

Video-Intervista a Dente

 
 

Links utili:
Il suo sito, nuovo di zecca.
Quello vecchio, dove potreste trovare Le Cose Che Contano.
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