La fatalità dell'ostinazione

Uccidere il padre - Amélie Nothomb

Voland, 2012

1 Marzo 2012

L'ostinazione è contraria alla natura, contraria alla vita. Le uniche persone ostinate sono i morti.”
Così Amélie Nothomb, riprendendo le parole di Aldous Huxley, ci introduce al suo nuovo libro Uccidere il padre, pubblicato in Italia dalla casa editrice Voland. Un'affermazione che, se compresa, può farci da guida all'intera narrazione.

Siamo a Reno in Nevada, che se non fosse nota come The Biggest Little City in the World, quasi sicuramente ne avremmo memoria come ne abbiamo di Baranzate di Bollate. Tra casinò, bar e una madre, tale solo di nome, cresce Joe Whip: 15enne con un dono naturale per la magia.
La sua vita, scandita dal ritmo incessante del via vai degli amici della madre, subisce un brusco arresto quando per l'egoismo di questa è costretto alla porta di casa. Da qui, dopo un incontro fortuito con uno sconosciuto enigmatico, conoscerà Norman Terence, il più grande mago della zona. Verrà iniziato a quel grande mondo che è la magia, una attività che da secoli affascina l'uomo, senza però lasciare che questa inevitabilmente riveli il suo doppio volto.

Uccidere il padre  è un romanzo crudo e diretto, dove la Nothomb ci mette di fronte alla complessità dei rapporti familiari: già difficili da vivere ma ancor di più da raccontare.
Un lettura quasi carnale, a tratti da vivere, tenendo sempre presente il monito iniziale: le uniche persone ostinate sono i morti.

 
 

Copertina di

Titolo: Uccidere il padre
Autore: Amélie Nothomb
Casa Editrice: Voland
Collana: Amazzoni
Anno: 2012
Pagine: 91
Prezzo: 9€ 

 
 
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