Live video streaming su sherwood.it

Venerdì 17 Febbraio 2012
@ C.S.O. Pedro
Via Ticino, 5 - Padova

Sherwood Open Live

in collaborazione con l’Ass. “Ya Basta!”.

Ore 20:30
Presentazione di vini argentini della casa vinicola ”Terrazas de los Andes”,
a cura de L‘Enoteca Creativa.Degustazione di: – Terrazas selection malbec.

Ore 21:30
“Di ritorno dalla Patagonia”
Racconto multimediale della Bici-carovana “Por la tierra, la vida y la libertad ” promossa dal’Associazione Ya Basta a sostegno della popolazione Mapuche.
I Mapuche in difesa dei beni comuni e della terra resistono contro l’invasione del loro territorio, i megaprogetti minerari e le dighe dell’Enel.
Nella serata Monica, Fabio e Sandro ci illustreranno il loro viaggio in queste terre con video, interviste, immagini e racconti.

Ore 22:00
“Desorden Tanguero” … esibizione di tango argentino

Ore 22:30
Collettivo teatrale “Livello 4″ (VI)
Performance sul divenire di una rivoluzione: “Futuri Voli”
Scritto da Alessandro Sanmartin con Daniele Preto.
Con: Alessandro Sanmartin – voce,  Valentina Dal Mas – danza,
Daniele Preto – body artTeatro Off, in collaborazione con “Teatro a Mezz’aria

Ore 23:30

2Pigeons

Retronica Tour

Ore 00:30
Dj-Set con Reneé
Nordic vibes (musica scandinava)

Cena di Piatti argentini e dolci fatti con Azucar do Brasil (zucchero del Movimento Sem Terra) a cura della cucina del C.S.O.Pedro.

Ingresso 2 €

”Terrazas de los Andes”. Quando si parla di Argentina viene subito in mente il malbec, un vitigno originario della Francia, dove è ancora coltivato in piccola parte nel Bordeaux e nel sud (Cahors). Questa vite ha ritrovato una sua dimensione ed un prestigio grazie all’ottima e intensa produzione nella zona di Mendoza.Il Malbec argentino ha decisamente un altro profilo rispetto al gemello francese, ha tannini più soffici e vellutati ed è molto più denso e concentrato, con un aroma di frutta matura e prugna; insomma un vino robusto che viene comunque consumato generalmente giovane.

Dal 5 al 20 Gennaio 2012 l’Associazione “Ya basta!” è stata in Patagonia (Argentina) per visitare la “Casa Comune” e la Radio Comunitaria a El Maiten. In Patagonia, come in moltissimi luoghi del nostro pianeta, la gente si oppone ad uno sfruttamento continuo e incontrollato delle risorse naturali. Le comunità locali si organizzano per la difesa della terra, dell’acqua, dei ghiacciai e delle montagne di questo straordinario angolo del mondo. Per millenni l’uomo ha vissuto in questo territorio in armonia con l’ecosistema, ma le politiche economiche degli ultimi decenni hanno permes- so e incentivato la svendita e lo sfruttamento di un luogo unico al mondo, caratterizzato da un’incredibile biodiversità. Il prezioso e fragile ecosi- stema è oggi sempre più minacciato dallo sfruttamento forestale e idroelettrico, dall’estrazione di idrocarburi e minerali e dagli allevamenti intensivi. C’è chi, come il popolo Mapuche, resiste da anni per non essere sgomberato dalla terra natìa, si autorganizza per promuovere la propria cultura d’origine, la propria lingua e per valorizzare le proprie origini. La “gente della terra” non ha nessuna intenzione di arrendersi, di vedersi spogliata della terra senza la quale non sa, non può e non vuole vivere. Dal 2004 l’Associazione Ya Basta sostiene le comunità locali attraverso il progetto di realizzazione di una Radio Comunitaria inaugurata nel 2009 e il successivo ampliamento con la costruzione del S.U.M. (sala polifunzionale): una “Casa Comune” per le attività di formazione, sensibilizzazione ambientale e aggregazione delle comunità Mapuche e non, delle regioni del Chubut e Rio Negro. Il viaggio di Gennaio 2012 sarà l’occasione per vedere la conclusione di questo progetto e l’inaugurazione della struttura che potrà accogliere i viaggiatori sensibili e attenti alle tematiche ambientali e sociali. Sarà possibile conoscere la regione dei laghi patagonici che si estende per quasi 1800 chilometri da nord a sud nelle province di Neuquén, Rio Negro, Chubut e ancora Santa Cruz. Sono 40 i laghi che costellano la cordigliera andina. Qui gli abitanti hanno capito bene che l’acqua vale più dell’oro e la difesa di questo bene comune riguarda tutti. L’acqua è, oggi, una risorsa sempre più scarsa. Per questo va tutelata e il suo uso preservato da uno sfruttamento indiscri- minato. Sono oramai in molti a sostenere le comunità locali che si oppongono alla costruzione di grandi dighe, mega impianti idroelettrici e miniere. Vi è in tutto questo territorio la presenza di piccole comunità Mapuche che avremo occasione di incontrare e di conoscere, per condividere con loro una battaglia che non può essere considerata solo locale: l’obiettivo dei nostri viaggi è anche quello di fare informazione, creare reti di sostegno per costruire tutti insieme un’alternativa per proteggere ciò che è un bene dell’umanità, un bene che appartiene a tutti noi…

I “2 Pigeons” sono Chiara Castello alla voce e alle percussioni e Kole Laca al piano rodhes e ai synth.Retronica ovvero il tentativo di avvicinare ciò che all‘apparenza può sembrare distante e inconciliabile.L’elettronica e la musica totalmente suonata. Un immaginario vintage e storie che nella loro surrealtà raccontano le difficoltà e le paure del presente. L’apparente freddezza dei suoni sintetico-analogici e l’urgenza di esprimersi per quello che si è. Nel loro secondo lavoro i 2Pigeons fanno coincidere gli opposti e mettono ancora di più a fuoco le direzioni di un percorso che fino ad oggi, vedasi biografia, li ha visti fare incetta di riconoscimenti e date dal vivo e il cui apprezzamento viene testimoniato qui dalla presenza di alcuni ospiti importanti tra cui Giovanni Gulino di Marta sui Tubi, Pierpaolo Capovilla de Il Teatro degli Orrori, Enrico Gabrielli, Roy Paci. Dopo il precedente “Land” (2010), questo nuovo disco è un viaggio interplanetario dove la metamorfosi, nella sue varie forme fisiche e mentali, diviene il tema ricorrente di canzoni dalle vicende spesso imprevedibili e fantastiche, che attraversano con rara coerenza le molteplici espressioni dell’elettronica. I punti di vista si ribaltano, anche all’interno di uno stesso brano, così come le strutture musicali, frutto dell’immaginazione instancabile di Kole Laca e Chiara Castello. Techno, house, electro, trip-hop, dubstep e hip-hop diventano quindi dei semplici nomi di generi, mentre ad emergere è soprattutto una tendenza alla contaminazione chimica che trova il proprio compimento nell’approccio del tutto artigianale alla scrittura. I 2Pigeons usano infatti tastiere, synth, kaos pad e loop station ma evitano il computer, rivolgendosi alle macchine con un’indole agonistica che, in studio e soprattutto dal vivo, punta ad utilizzare gli strumenti al massimo delle loro possibilità e potenzialità. Quello che ne esce sono canzoni dalle strutture molecolari di loop ritmici, melodici e vocali che via via s’arricchiscono di sfumature. Tale particolarità in “Retronica” alimenta un percorso fra tracce che s’interrogano sulla propria identità in un surplus di rifrazioni vocali (Completely lost), o raccontano storie di donne delle pulizie abbandonate sulla navicella sovietica Vostok (Hard working space) e di novelli Icaro che sfidano il limite per eccesso di brio alcolico (Ikarus). Oppure ancora narrano da due punti di vista opposti (9mm parabellum, Teknowest) la biografia di un proiettile che trova il proprio senso nella fine di qualcun altro. Perché per i 2Pigeons tutto si trasforma in un continuo avvicendarsi di eventi mutabili e mutanti. Così una canzone popolare albanese può diventare una drammatica lovesong industriale (Turtulleshe) e la descrizione di come si costruisce il timer di una bomba (Nervous countdown) viene usata come metafora perfetta e sorprendente di un sentimento represso per troppo tempo che diventa esplosione musicale.

 
 

    video

  • 2Pigeons, "The River", Live@Unwound
  • 2pigeons Beast & time
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