Top 13 2011 del Picchio

29 Dicembre 2011

13 perchè porta fortuna, o perchè porta sfiga, o semplicemente perchè come al solito non so scegliere...

Non sono in nessun ordine, salvo gli ultimi due che sono quelli che mi sono piaciuti di più e che sto ascoltando sempre più spesso.

P J Harvey: Let England Shake. Lei è sempre la solita, quindi ottimo disco, ma qui ci sono dei brani che oserei dire quasi orecchiabili che ti catturano fin dal primo ascolto e poi non ti mollano più.

Van Der Graaf Generator: A Grounding in Numbers. Favolosi, sono rimasti in tre ma non fanno sentire la mancanza di nessun altro, neanche del sassofonista David Jackson. Li ho visti e sentiti presentare questo ultimo lavoro al Teatro Comunale qui a Vicenza: formidabili, Peter Hammill è un grande.

Thurston moore: Demolished Thoughts. Lavoro acustico del chitarrista dei Sonic Youth. Intimo, essenziale, da ascoltare.

Bruce Cockburn: Small Source of Comfort. Bruce negli anni '70, al tempo di In The falling Dark, Night Vision, Joy Will Find a way (andateveli a riscoprire) era uno dei miei preferiti. Questo è il suo miglior lavoro degli ultimi anni.

Bill Callahan: Apocalypse. E' uno degli album che quest'anno ho ascoltato di più e non mi ha mai annoiato. Secondo me uno dei suoi dischi più belli e meno monotoni
This Will Destroy You: Tunnel Blanket . Questo non so se vi piace. Ma se siete stufi dei soliti Mogway o Explosions in the Sky .. ma non di quelle sonorità, dateci un'ascoltatina... o vi addormentate o vi esaltate.

Primus: Green Naugahyde. Un grande ritorno secondo me. Non ai livelli dei vecchi album ma hanno ancora tantissimo da dire.

Deus: Keep Your Close. Anche qui i primi capolavori sono lontani , ma se non fossero i Deus questo disco lo si esalterebbe molto di più. Solo un paio di pezzi sono così così, li altri li continueresti ad ascoltare all'infinito.

Tom Waits: Bad As Me. Sinceramente gli ultimi album li trovavo soporiferi. Il migliore Tom Waits da un bel po' di anni a questa parte.

Walkabouts: Travels in The Dust Land. Loro sono sempre stati umili e grandi. Album con ballate struggenti, accattivante come al solito. Hanno la loro età ma non la dimostrano (o meglio... nel bene sì, nel male no). Partecipa anche il loro amico Steve Wynn.

Lou Reed  & Metallica: Lulu. E' uno degli album che mi ha sorpreso di più e che più mi ha intrigato. A molti non è piaciuto, ma non capisco proprio perchè. Sporco e decadente. E' un disco in tutto e per tutto di Lou Reed, non dei Metallica. Come per Tom Waits, il suo disco migliore da parecchi anni.

Black Keys: El Camino. Qualche brano è un po' futile e riempitivo, ma come al solito ci sono quei 4 o 5 pezzi che ti prendono e ti fanno muovere. A me i Black Keys ricordano molto i Little Feat.

Jonathan Wilson: Gentle Spirit. Questo lo metto al secondo posto tra i miei preferiti del 2011. E' stata una rivelazione, aveva fatto solo un altro album che non conoscevo. Qui c'è Nei Young, i Pink Floyd, CSN, psichedelia, west coast. Insomma le cose migliori degli anni '70. Ma non è un album che suona vecchio, tutt'altro.

Steven Wilson: Grace for Drowning. Questo è il mio preferito. Album lungo, denso, doppio, devo ancora assimilarlo del tutto. Secondo me il migliore di Steven Wilson senza Porcupine Tree ( e ne ha fatti di belli...). Molto progressive, Crimsoniano. Neanche i detrattori del progressive hanno avuto il coraggio (o la pazzia) di non apprezzarlo. Se dovessi sceglierne uno sceglierei questo, e potrebbe essere l'unico ascolto per un mese intero.

Massimo Corvino. Il Picchio

 
 

    video

  • Bill Callahan - Apocalypse
  • dEUS - Keep You Close
  • The Black Keys- Sister (El Camino, #7)
  • Steven Wilson | Grace For Drowning (Preview)
  • Jonathan Wilson: Gentle Spirit
  • Lou Reed & Metallica: The View
  • Thurston Moore - Benediction
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