Quella sporca dozzina: i 12 migliori del 2011!!!

Feist, The Great Northern X, Black Mountain, TIOGS, dEUS e tanti tanti altri...

27 Dicembre 2011

Con gigantesco sforzo (che non mi si addice) cerco di mettere giù una lista dei cd che hanno caratterizzato il mio 2011.
Rimanendo legati alla tradizionale rubrica ‘quella sporca dozzina’ anche in questo caso si tratterà di una ‘top-twelve’, 12 dischi che bisogna assolutamente avere e che difficilmente il sottoscritto è riuscito a togliere dal lettore cd, applicando spesso rigorose heavy-rotation.
Citazione d’obbligo anche per il miglior live dell’anno che è, senza alcun dubbio, quello dei dEUS: la band di Tom Barman ha raggiunto una tale maturità che le oltre due ore di concerto sembrano durare la metà e la lista dei pezzi che molti altri artisti gli invidiano profondamente  ormai è veramente lunga.
Il premio(?!) come peggior album dell’anno se lo giocano all’ultimo punto la collaborazione Lou Reed e Metallica e l’ultimo Coldplay…inutile spenderci ulteriori parole .

#12 Radiohead  - The King of limbs:  difficile riuscire a confermarsi con tutta l’attesa  e le aspettative che risiedono dietro l’uscita del nuovo lavoro del gruppo inglese. Una volta ancora danno alle stampe della musica che non si esaurisce al primo ascolto, ma che esprime la sua bellezza e la sua complessità traccia dopo traccia.

#11 The Great Northern X – s/t: il folk incontra il post-rock e nasce magia. Se dopo averlo ascoltato non cantate ’Loser Song’ avete venduto l’anima al diavolo.

#10 ManzOni - s/t: nascosti dietro trame ritmiche ci sono veri e propri affreschi di vita vissuta, spesso dolorosi, mai banali. Se non amate le sensazioni forte avete sbagliato gruppo.

#9 Feist – Metals: sofferenza e calore. Una voce blues per un album folk che puzza di rock. Serve aggiungere altro?

#8 N.A.N.O -  I racconti dell’amore malvagio: pura poesia. Potremmo citare le numerose collaborazioni che questo disco può vantare, ma sarebbe solo un ‘di cui’. La poesia basta a sé stessa.

#7 Beirut - The rip tide: difficile realizzare un disco migliore per Zachary Francis Condon, perfetta summa per tutti quelli che amano il suono Beirut, irresistibile.

#6 The Death of Anna Karina -  Lacrima/Pantera: corrosivo, lapidario, intrigante, definitivo. Servono altri aggettivi per incuriosirvi a sufficienza?

#5 dEUS - Keep You Close: era dai tempi di  ‘The Ideal Crash’ che un Tom Barman e soci non mi convincevano a tal punto. Disco da godersi dall’inizio alla fine senza cali di tensione percepibili, solo ottime intuizioni.

#4 Bancale – Frontiera: cervellotici quanto rumorosi, poetici quanto deflagranti,  intimamente devastanti. Ferita profonda nel cuore del terzo millennio.

#3 Three in One Gentleman Suit - Pure: nessun attimo di respiro per un cd che è bello dall’inizio alla fine, l’hardcore incontra il post-rock in un post hardcore che Ian McKaye sicuramente apprezza con un gran sorriso.

#2 Arbouretum - The Gathering:  uno di quei dischi in cui non si inventa niente, ma di cui se ne ascoltano sempre troppo pochi. Pronti per viaggiare?

#1 Black Mountain - Wilderness Heart: qualcuno vi dirà che sono diventati troppo commerciali. Lasciate stare gli snob e immergetevi nel rock venato di psichedelia della band canadese. Non ve ne pentirete.

 
 
loading... loading...