C’è un filo che si stende da Dubrovnik fino a Vukovar, che passa per Belgrado e scende sino a lambire Tirana ed Atene. Un filo che scorre sotto il mare e tocca Brindisi e Siviglia e che varca l’oceano sino ad accarezzare le coste dell’Argentina e del Cile. Un filo che si muove dalle corde delle chitarre e dei violini, che rimbalza sulle pelli dei tamburi e che s’incurva nei tasti delle fisarmoniche. 

Nodo di questa rete di connessioni, ecco che cosa sono i Taluna. Gruppo musicale nato dall’incontro tra quattro musicisti di origine ed estrazione diversa, muove i primi passi nel 2008 in quella Torino divenuta dalla metà del secolo scorso il melting pot delle culture del sud Europa e del nord Africa. Luogo mediterraneo ma senza mare, la città ha permesso al gruppo di prendere le mosse per un viaggio a ritroso nel tempo, in continuo movimento tra sud Italia e Grecia, tra i Balcani ed il Medio Oriente, con toccate e fughe oltreoceano nei porti dell’America Latina. 

La lira, la fisarmonica e la voce di Gaia Mobilij; il violino di Marco Ghezzo; la chitarra classica di Luca Russo; le percussioni e la mandola di Giuseppe Leone sono il mezzo per compiere questo viaggio mentale, spaziale, musicale nel mondo dei rom ed in quello sefardita, tra i ritmi sincopati balcanici e l’ossesso della taranta. Il punto d’approdo è un suono personale, che prende forma nello spettacolo che i Taluna mettono in scena, basato su un repertorio di brani tradizionali rielaborati e riletti in chiave moderna, con l’utilizzo di strumenti che vanno oltre questa tradizione e con ritmiche che strizzano l’occhio al funky, in un suono acustico e originale. 

Ma la vera forza del gruppo sono i pezzi autografi, una miscela in cui confluiscono tutti i generi e gli stili a cui i Taluna fanno riferimento.

Primo evento live 2012 al laboratorio morionvenerdì 6 gennaio

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